La profondità di campo è definibile come l'area che si trova davanti e dietro il soggetto messo a fuoco e nella quale l'immagine fotografata appare nitida.
Per parlare di un "numero" che indichi tale profondità abbiamo però bisogno di un altro numero, ossia il COF, che può essere deciso da noi o, fidandosi, dal produttore dell'obiettivo.
0,1667 / 5 = 0,0333 è il circolo di confusione che molti produttori di obiettivi 35 millimetri utilizzano quando stabiliscono le loro tavole per la profondità di campo. Canon, invece, ad esempio, usa 0,035 millimetri per tutte le moderne lenti modello EF.
Tale circolo di confusione altro non è che quel fuori fuoco da occhio umano che da una certa distanza in poi ci impedisce di vedere le cose in modo nitido e anzi tende, nel caso dell'occhio umano per esempio, a farci percepire due punti non più come distinti ma come un'unica piccola macchia sfuocata. Questo accade quando a distanza di una ventina di cm osserviamo due puntini posti a 1/16 di mm tra loro. Questo, in quel caso, è il cosiddetto potere risolvente del nostro occhio.
E' abbastanza evidente quanto questo concetto sia legato a quello di profondità.
Per fare un esempio concreto pensiamo ad un obiettivo di 50mm, messo a fuoco su un soggetto a 10 metri di distanza, ad un'apertura di f/5.6 e utilizzando un circolo di confusione di 30/mm (0,0333 millimetro), avrà un punto focale vicino di 2,49 metri e un punto focale lontano di 3.92 metri. In altre parole, si avrà una profondità di campo di 1.43 metri (3.92-2.49=1,43). Scegliendo un f/16 e la profondità diventerebbe di quasi 6,70 metri.
Si può dire, generalizzando, che la profondità si estenda per 1/3 di fronte al punto di fuoco, e per 2/3 dietro di esso. In altre parole, si ha il doppio di profondità dietro il punto di messa a fuoco rispetto a quello di fronte ad essa.
Quindi il termine "profondità di campo" descrive l'intervallo, da vicino a lontano, che in una fotografia appare essere a fuoco. Occhio però, tutti sanno che più un diaframma è chiuso, maggiore è la profondità di campo, ma la maggior parte delle persone crede anche che le lenti grandangolari abbiano più profondità dei teleobiettivi e ciò invece è falso.