Francesco De Gregori

  

 

De Gregori è un cantautore "nobile" che non cerca di tirare troppo il tessuto della canzone al fine di farla diventare qualcosa di più alto…considera la canzone qualcosa di molto popolare ed easy.  La sua è una canzone come forma d’arte, come forma espressiva autonoma che non va imparentata né alla poesia né a qualsiasi altra forma, forte mi appare la sua rivendicazione dell’autonomia dell’arte che egli pratica. E' uno che si è sempre preso sul serio, se stesso e il suo mestiere.

E' un uomo che fa arte come qualcuno che vuole consapevolmente lasciare un segno intellettuale e "poetico", e non semplicemente avere a che fare con una distribuzione e con un mercato. Uno per il quale le canzoni non sono veicolo di banalità. 

Molti dei suoi testi sembrano non seguire un filo logico, così come l'anima delle letture che evidentemente sembrano averlo più influenzato, come gli scrittori dadaisti, Tristan Tzara, la scrittura automatica, Joyce e lo stream of consciousness, Freud e l'interpretazione dei sogni, Kafka, Melville, Proust.

 

Ecco alcuni dei suoi brani più belli:

 

Pezzi di vetro

 

La leva calcistica della classe '68

 

Ninetto e la colonia

 

Cercando un altro Egitto

  

Vai in Africa, Celestino

 

La donna cannone

 

Santa Lucia

 

Niente da capire

 

Rimmel

 

La valigia dell'attore




  





 

 

 

"Secret Affinities"

A journey between

nameless fascination

and mysterious

correspondences

 

 

  

 

Works exhibited in: 

 

  • 2020 Nagoya
  • 2018 Barberino di Mugello
  • 2018 Pistoia
  • 2018 La Spezia
  • 2016 La Spezia
  • 2016 Carmignano
  • 2016 Dolcè (VR)
  • 2016 Lastra a Signa
  • 2015 Prato
  • 2015 Rovereto
  • 2015 Viareggio
  • 2015 Florence
  • 2015 Paris
  • 2015 Florence
  • 2014 Marina di Pietrasanta
  • 2014 Pistoia
  • 2014 Empoli
  • 2014 Florence
  • 2013 Pistoia
  • 2012 Tokyo
  • 2012 Osaka

   


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