"I 2 Campioni dello Shaolin" (titolo originale "Shaolin yu Wudang") è un film diretto da Chang Cheh nel 1980, con protagonisti Lo Meng e Chiang Sheng. Vista la presenza dei Venom Mob, ciò che potrebbe risultare particolarmente interessante è la coreografia delle arti marziali... i direttori dei combattimenti, nel caso specifico, sono Chiang Sheng, Lu Feng e Kwok Choy. L'azione, in effetti, è buona, ma forse non all'altezza di certi picchi raggiunti dai Venom. Chissà che non sia a causa di quella tensione che si narra ci sia stata, su questo set, tra Lu Feng e Kwok Choy! La forza espressa dalla fisicità di Lo Meng e l'enfasi che inevitabilmente viene data a questo aspetto si conquista sempre una peso importante nel prodotto finale, mentre un po' meno spazio viene forse dato, rispetto al solito, alle acrobazie di Chiang Sheng, il che è sempre un peccato vista la straordinarietà delle sue capacità e la spettacolarità che ne risulta. Il suo duello con i 3 fratelli Yuen è un po' piatto e privo di spunti interessanti. La lama di Guan di Wang Li fa la sua superba figura. Bravi Ying Ju con i suoi calci ed il lavoro preparato ed eseguito da Lu Feng con le varie armi. Come nella tradizione dei film di Chang Cheh l'eroico combattimento finale è pensato e realizzato con brutalità e spargimento di sangue. Anche il nuovo arrivato, Chin Siu Ho, si dimostra all'altezza di appartenere alla squadra di Venoms. Il suo stile "Wudang" è fluido, energico ed è in grado di tenere testa alla performance coreografata dai suoi fratelli veterani dei Venom. Chang Cheh riesce a creare un altro film divertente con una trama che, in pochissime parole, tratta di uno scontro che vede schierarsi da una parte dinastia Ching e scuola Wudang e dall'altra dinastia Ming e Shaolin. Mi sarebbe piaciuto veder sottolineate maggiormente le reali differenze di stile tra le due scuole che nella pellicola, invece, non si notano... come, a grandissime linee, il fatto che lo Shaolin kung fu, in quanto considerato uno stile "esterno", si concentra, appunto, sull'esterno del corpo, rafforzando i muscoli, la pelle e le ossa e sviluppando velocità e forza, mentre il Wudang, essendo un'arte marziale "interna" (Tai Chi, Bagua, Xingyi, etc..) si concentra su abilità interiori come concentrazione, tempismo, consapevolezza e precisione, ed, invece di usare la propria forza per sopraffare l'avversario, trasforma e reindirizza un attacco utilizzando la forza e lo slancio dell'opponente contro lo stesso.
Interessante è la nuova rappresentazione di personaggi famosi, come Tung Chin Chin e Hu Wei Chin, già presenti in precedenti film di Chang Cheh come "Men From the Monastery" e "Shaolin Temple" ma che qui ci si offrono in una dimensione più umana... penso alle immagini di Hu Wei Chin ubriaco ed ai vari momenti in cui Tung Chin Chin mette in mostra il proprio senso dell'umorismo.
I combattimenti sono molti e, come dicevo, comunque ben coreografati, con i punti salienti nella sfida alla quale i due campioni sono invitati dai lottatori Wudang e che termina con uno di questi ultimi che si fa rimuovere i testicoli al volo in una scena abbastanza memorabile, e, naturalmente, nei combattimenti del finale, che sono spettacolari e operistici, come spesso nei film di Chang Cheh, e che mostrano, ognuno di essi, un ritmo che si accorda e completa con quello degli altri.